Corte di Cassazione, ordinanza 18 maggio 2023, n. 13655

18 Maggio 2023

In caso di cessione di azienda dichiarata nulla, impossibile per il cedente aderire alla transazione che ha posto fine al rapporto tra lavoratore e cessionario.

Tipo di Atto: Giurisprudenza di Cassazione

In una complessa vicenda relativa alla cessione di un ramo d’azienda poi dichiarata nulla, nel giudizio successivamente promosso da un lavoratore per impugnare il trasferimento di sede disposto dalla cedente in fase di riassegnazione in servizio (e sul tema del trasferimento di sede a seguito della dichiarazione di nullità della cessione e conseguente ordine di riammissione in servizio, la Corte ribadisce quanto recentemente affermato con la sentenza n 11564/23, nel n. 10 di questa N.L.), quest’ultimo aveva chiesto di poter profittare della transazione intervenuta tra lavoratore e cessionario di risoluzione del rapporto di lavoro tra di loro proseguito. La Corte, nel ricordare che le vicende del rapporto di fatto eventualmente intercorrente tra lavoratore e cessionario nel periodo dalla cessione alla dichiarazione della sua nullità non interferiscono col rapporto tra lavoratore e cedente, esclude la fondatezza della domanda da quest’ultimo fondata su una pretesa solidarietà passiva di cedente e cessionario rispetto al lavoratore, che la Corte ha escluso sussistesse proprio in ragione della dichiarazione di nullità della cessione.