Assenze per Covid escluse dal comporto anche se la causa è ignota al datore
Corte di Cassazione, sentenza 9 maggio 2025, n. 12272
L’art. 26, comma 1 del DL n. 18/2020 dispone che, per i dipendenti privati, l’assenza dal lavoro per isolamento dovuto al Covid “non è computabile ai fini del periodo di comporto”. Nel giudizio in esame, di impugnazione del licenziamento per superamento del periodo di comporto, inclusivo delle assenze per Covid, era sorta la questione interpretativa in ordine alla eventuale necessità, ai fini dell’applicazione della norma citata, della comunicazione al datore di lavoro o comunque della sua conoscenza della causa dell’assenza. Cassando in proposito la diversa decisone della Corte d’appello, la sentenza in esame afferma che il divieto di computo opera oggettivamente, a prescindere della conoscenza che il datore di lavoro abbia della specifica causa dell’assenza. Questa soluzione, imposta, secondo la Corte, dal tenore letterale della norma, appare altresì sostenuta dall’opportunità di dare prevalenza, nel bilanciamento degli opposti interessi, a quello del lavoratore ammalato per ragioni legate a una situazione eccezionale di emergenza pandemica.