Corte d’Appello di Milano, 9 ottobre 2020
Licenziamento ritorsivo del dirigente.
La Corte d’Appello di Milano conferma la sentenza di primo grado che aveva dichiarato nullo il licenziamento intimato a un dirigente perché ritorsivo, a fronte della sussistenza di circostanze gravi, precise e concordanti. Secondo la Corte assume rilievo anche il fatto che nella lettera di licenziamento il datore di lavoro avesse dichiarato di non aver rinvenuto altre posizioni aziendali coerenti con la professionalità del dirigente, nonostante il fatto che in pari data avesse licenziato il responsabile finanziario (CFO). Osserva la Corte che, sebbene per le figure dirigenziali non sussista un onere di repêchage, la circostanza possa valere quale ulteriore elemento indiziario ai fini del carattere ritorsivo del licenziamento.