Corte di giustizia U.E., sentenza 17 dicembre 2015, in causa n. 407/14, Camacho

17 Dicembre 2015

La direttiva comunitaria sulla parità di trattamento fra uomini e donne in materia di impiego non impone agli Stati membri di prevedere, in caso di discriminazione basata sul sesso, il versamento dei danni punitivi oltre all’integrale riparazione del danno effettivamente subito.

Tipo di Atto: Giurisprudenza Corte di Giustizia dell’Unione Europea

I danni punitivi sono una sorta di pene private, che sanzionano un determinato comportamento lesivo con l’obbligo di versare una somma alla vittima, indipendentemente del danno (patrimoniale o non) da subito e in aggiunta al risarcimento di questo. Poiché la direttiva comunitaria sulla parità di trattamento fra uomini e donne in materia di impiego impone agli Stati membri di adottare, nel caso che una discriminazione si verifichi, misure efficaci e dissuasive anche per la riparazione dei danni subiti dalla vittima, il giudice spagnolo aveva dubitato che vi potessero rientrare anche i danni punitivi, per la particolare efficacia dissuasiva che li caratterizza. La risposta della Corte di giustizia è stata invece negativa. Liberi comunque gli Stati membri di prevedere una tale forma sanzionatoria. – Sezione: rapporto di lavoro