Corte di giustizia UE, sentenza 24 febbraio 2022, in causa n. C-262/20

24 Febbraio 2022

L’orario del lavoro notturno al vaglio di alcuni principi del diritto comunitario.

Tipo di Atto: Giurisprudenza Corte di Giustizia dell’Unione Europea

Il giudizio nello Stato bulgaro che ha dato luogo al rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia UE era stato promosso da un dipendente pubblico del corpo dei vigili del fuoco del Ministero dell’interno che, svolgendo lavoro notturno, aveva chiesto l’applicazione di un orario di lavoro di 7 ore giornaliere, come stabilito dalla legge per i lavoratori privati e non di 8, come previsto per i lavoratori diurni del medesimo Ministero. In proposito, la Corte afferma che: 1 – il diritto comunitario non impone un orario minore ai lavoratori notturni rispetto a quelli diurni, ma la invocata disciplina sulla salute e sulla sicurezza sul lavoro richiede per il lavoro notturno misure appropriate che compensino il sacrificio insito in tale tipo di orario, che in casi particolari possono consistere in una riduzione dell’orario; 2 – la differenza di trattamento tra lavoratori notturni privati e pubblici può essere giustificata, in un’analisi delle concrete caratteristiche del lavoro, dal perseguimento di uno scopo legittimo, che non può peraltro essere esclusivamente quello economico.