Corte di giustizia UE, sentenza 3 giugno 2021, in causa n. C-726/19

3 Giugno 2021

La tutela comunitaria contro l’abuso di una successione di contratti a termine riguarda anche il caso di un unico contratto di lavoro automaticamente prorogato alla scadenza. In particolare, tale abuso sussiste se la proroga automatica non ha scadenza certa perché può reiterarsi senza limiti di numero e di tempo, traducendosi in una misura per fronteggiare esigenze stabili.

Tipo di Atto: Giurisprudenza Corte di Giustizia dell’Unione Europea

Una lavoratrice era stata assunta a termine da un’impresa pubblica spagnola per coprire un posto che avrebbe dovuto essere poi attribuito definitivamente al vincitore di un concorso da espletare entro tre anni. Solo sei anni dopo, il concorso era stato completato, ma nessun candidato era stato assunto, sicché, secondo il diritto spagnolo, il contratto a termine si era  automaticamente prorogato fino all’espletamento del concorso successivo, concluso poi dopo altri sette anni. La lavoratrice aveva promosso un giudizio per ottenere la qualificazione del rapporto di lavoro come a tempo indeterminato, per le conseguenze previste, nel caso, dal diritto nazionale. Pervenuta la questione alla Corte di giustizia, questa afferma che la proroga automatica in questione equivale a rinnovo del contratto ai fini dell’applicazione della disciplina comunitaria contro l’abuso nella successione di contratti a termine e tale abuso sussiste se tale proroga prodursi ripetutamente nel tempo senza limiti di tempo o numeri, apparendo solo apparentemente sostenuta da ragioni obiettive, in quanto in realtà motivata da esigenze permanenti.