Omesso accomodamento ragionevole per disabilità: è discriminazione indiretta
Tribunale di Bari, 15 settembre 2025
La mancata adozione di “accomodamenti ragionevoli” (ex d.lgs. n. 216/2003) per un lavoratore con una menomazione fisica duratura (come una patologia cardiaca), che integri la nozione eurounitaria di disabilità, costituisce discriminazione indiretta. Tale discriminazione sussiste anche se l’omissione deriva dall’applicazione di una prassi aziendale apparentemente neutrale (come l’assegnazione dei medesimi carichi di lavoro a tutti i dipendenti) che, di fatto, pone il lavoratore disabile in una situazione di particolare svantaggio. Il datore di lavoro viene condannato a cessare tale condotta, ad adibire il lavoratore a mansioni compatibili con il suo stato di salute e a risarcire il danno non patrimoniale. Spetta inoltre al datore di lavoro l’onere di provare che l’adozione delle misure richieste avrebbe imposto un “onere sproporzionato o eccessivo”.