Tribunale di Ravenna, 23 ottobre 2014

23 Ottobre 2014

Ha diritto al risarcimento dei danni da infortunio sul lavoro il dipendente operante all’estero e che rimane vittima di un attentato terroristico.

Tipo di Atto: Giurisprudenza di merito

Il Tribunale di Ravenna affronta il caso particolare di un dipendente di una società di costruzioni, operante in Algeria, che era rimasto vittima di un attentato attuato da un “kamikaze” dell’organizzazione terroristica Al Qaeda, subendone lesioni che ne avevano provocato altresì il successivo licenziamento, per superamento del periodo di comporto. La sentenza richiama con ampia motivazione gli orientamenti della giurisprudenza in tema di responsabilità del datore di lavoro, distribuzione degli oneri di prova e risarcimento dei danni (soprattutto con riferimento al danno differenziale e a quelle complementare). Nel caso viene riconosciuto il nesso di causalità tra le lesioni subite dal lavoratore e il rischio lavorativo connesso alla specifica situazione di sicurezza degli stranieri operanti in Algeria. La responsabilità del datore di lavoro, per non avere adottato sufficienti cautele protettive, viene affermata dal giudice ai fini del risarcimento delle voci di danno complementare (danno biologico temporaneo, danno morale e personalizzazione del danno biologico-esistenziale).