Vigili del fuoco volontari e radiazione automatica per reato doloso
Corte di cassazione, ordinanza 7 maggio 2025, n. 12027
Avendo patteggiato in un giudizio in cui era imputato di violenza sessuale, un ex volontario del Corpo nazionale dei vigili del fuoco era stato radiato dall’elenco relativo, utile per accedere a successive assunzioni nel settore. Nel successivo giudizio promosso dal Ministero per l’accertamento della legittimità del provvedimento, la Corte di cassazione, disattendendo la diversa decisione dei giudici dell’appello, accoglie la domanda del Ministero, osservando: (i) non essendo i volontari del Corpo dipendenti di una P.A.. ma ad essa legati da un mero rapporto di servizio, non trovano applicazione i principi che vietano automatismi espulsivi nel pubblico impiego o nelle professioni inquadrate in un Ordine; (ii) la normativa di settore (art. 35, co. 2, l. 521/1988 e art. 20, co. 1, lett. f), d.P.R. 76/2004), ancora vigente, legittimamente prevede pertanto la cancellazione automatica dall’elenco in caso di condanna per delitti dolosi (da intendersi in senso oggettivo, anche in presenza di patteggiamento o di estinzione del reato), escludendo espressamente la necessità di una procedura disciplinare; (iii) la perdita del requisito di onorabilità impedisce infatti sia l’accesso che la permanenza negli elenchi del personale volontario.