Stop al dumping contrattuale negli appalti: è antisindacale l’applicazione di contratti peggiorativi. Leso il ruolo del sindacato come regolatore del mercato

4 Dicembre 2025

Tribunale di Milano, 4 dicembre 2025

Tipo di Atto: Giurisprudenza di merito

Il Tribunale di Milano ha dichiarato antisindacale la condotta di due società, condannandole per aver applicato ai lavoratori in appalto condizioni economiche e normative inferiori rispetto al contratto “leader” del settore Vigilanza Privata. Il Giudice ha stabilito che l’utilizzo di contratti collettivi sottoscritti da sigle minoritarie, prive dei requisiti di rappresentatività comparata, non costituisce una semplice scelta imprenditoriale, ma una violazione diretta dell’art. 29 co. 1-bis del d.lgs. 276/2003. Tale norma, infatti, impone di garantire al personale impiegato negli appalti un trattamento complessivamente non inferiore a quello del contratto nazionale stipulato dalle associazioni comparativamente più rappresentative; la violazione di questo precetto lede direttamente il ruolo del sindacato come “regolatore del mercato”, svilendone la funzione di contrasto al dumping salariale affidatagli dal legislatore. Dall’istruttoria e dalla perizia tecnica è emerso un quadro di netta disparità: i contratti applicati dalle aziende prevedevano retribuzioni più basse e tutele normative carenti su istituti fondamentali come malattia, infortunio e maternità. Il Tribunale ha sancito che tale “non equivalenza” economica e normativa integra gli estremi della condotta antisindacale poiché nega nei fatti la funzione di garanzia delle condizioni minime di impiego.