Corte di cassazione, ordinanza 29 gennaio 2019 n. 2436
Acquisibili nel processo civile del lavoro intercettazioni ritualmente acquisite in sede di indagini preliminari penali.
Una dipendente ENI era stata licenziata sulla base di intercettazioni telefoniche ritualmente disposte dal magistrato penale in sede di indagini preliminari e poste alla base di un’ordinanza di custodia cautelare. Nel giudizio di impugnazione del licenziamento, la Corte contrasta la deduzione di inutilizzabilità di tali intercettazioni, prima della conferma definitiva dei dati di risulta nel giudizio penale, ricordando che il giudice civile ben può acquisirle, come elementi di prova in un giudizio di impugnazione di licenziamento, purché sia rispettato in proposito il contraddittorio tra le parti, con la possibilità quindi di dedurre prove contrarie, ai fini della formazione del convincimento del giudice.
Sezione: processuale