Corte di cassazione, sentenza 3 marzo 2015 n. 4241 – Il datore di lavoro che in giudizio neghi l’esistenza del licenziamento orale impugnato, ha l’onere di provare che si è trattato di dimissioni del lavoratore.
3 Marzo 2015
Commento
Tipo di Atto: Giurisprudenza di Cassazione
Nel giudizio promosso da un lavoratore per l’impugnazione di un licenziamento orale, il datore di lavoro si era difeso sostenendo che era il lavoratore ad essersi dimesso, allontanandosi dall’azienda. La Corte annulla la sentenza che gli aveva dato ragione, censurando il mancato espletamento da parte dei giudici di merito di prove adeguate sul fatto, con applicazione della regola per cui, in un caso del genere, è onere del datore di lavoro provare le dimissioni e precisando altresì che non sarebbe in proposito prova sufficiente il fatto del mero allontanamento del lavoratore dall’azienda, in assenza di ulteriori circostanze di fatto indicative della volontà di recedere dal rapporto.
Sezione: processuale