La legittimità del trasferimento, che deve essere provata dalla parte datoriale, è questione pregiudiziale rispetto all’accertamento della legittimità del licenziamento disciplinare per mancata presa di servizio presso la nuova sede.
Non viene seguito l’orientamento di una isolata sentenza della Cassazione (18678 del 2914): la disciplina della malattia dell’art. 2110 c.c. è speciale rispetto al regime del licenziamento per giustificato motivo.
La clausola sociale nella successione di appalti nel turismo: il diritto all’assunzione del lavoratore già occupato nell’appalto, senza patto di prova, vale anche nel caso in cui il CCNL sia applicato dalla sola impresa subentrante.
Non c’è giusta causa di licenziamento nel caso in cui il lavoratore, durante l’orario di lavoro, si occupi di questioni personali per un breve lasso di tempo.
Si applica la tutela reale al lavoratore socio di cooperativa licenziato ed estromesso, tutte le volte in cui l’allontanamento sia legato a motivi disciplinari.
Integrando la circolare n. 1 del 22 gennaio 2016 e a seguito di numerosi quesiti pervenutigli, il Ministero del lavoro fornisce chiarimenti in merito alla possibilità di ammissione alla CIGS per le imprese soggette a fallimento, ma con esercizio provvisorio volto alla cessione dell’attività e per le imprese in concordato con continuità aziendale di cui all’art. 186-bis della legge fallimentare.
I contributi figurativi a favore dei perseguitati antifascisti e raziali spettano solo in caso di preesistenza di un rapporto di lavoro, interrotto con gli atti persecutori.
La previsione, in un C.C.N.L, di licenziamento in caso di condanna per un grave reato si applica anche al caso di patteggiamento (recte: condanna su richiesta delle parti).
Anche in caso di dimissioni, il dipendente ha diritto a un’indennità per le ferie che non ha potuto godere, anche se a causa di malattia, ma non per i periodi in cui, per accordo col datore, non era tenuto alla prestazione.
richiesta tentativo di conciliazione ex art. 6 co. 2 l. 604/1966 – comunicazione tramite fax – riconducibilità alla norma ed equipollenza tra fax e raccomandata; comunicazione via fax di richiesta di conciliazione – deposito del ricorso oltre 60 gg dal rifiuto/mancato raggiungimento dell’accordo – decadenza – sussiste.
Compete al giudice del merito valutare se la tardività nella contestazione disciplinare significhi rinuncia al licenziamento per giusta causa oppure costituisca mero vizio del procedimento disciplinare.
La legge contiene “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione Europea”. Si segnalano in particolare le modifiche introdotte dall’articolo 30 all’art. 29, comma 3°, del D. Lgs. n. 276/2003 per escludere, in caso di subentro nell’appalto di nuovo imprenditore, la configurazione di trasferimento d’azienda: a) quando l’appaltatore subentrante sia “dotato di propria struttura organizzativa e operativa”; b) quando siano presenti “elementi di discontinuità che
In vigore dal 2 settembre 2016 il decreto legislativo n. 159/2016, di attuazione alla direttiva 2013/35/UE sulle disposizioni minime di sicurezza e di salute relative all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (campi elettromagnetici). Il provvedimento modifica il Testo Unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro (D. lgs. n. 81/2008), dall’art. 202 al 212 e l’art. 219; inserisce l’art. 210-bis riguardante l’informazione e formazione dei lavoratori e dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza; sostituisce l’allegato XXXVI concernente i valori limite di esposizione e valori di azione.